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al testo di Lino Bertolas
Giorni di dicembre
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Questi primi giorni di dicembre hanno una luce rara tra le dita. Si adornano di ricami filiformi, tessono fili dentro nidi di memorie. Si fa limpida l'aria nella brevità del giorno e rami secchi bruciano all'accendersi dei falò sulla collina. Tu sgrani ricordi dentro gli occhi, riepiloghi stagioni nell'arco di un sorriso. A sera, al chiarore dei fanali preferisci la penombra, nella residua luce vedi la leggerezza delle nuvole e lasci al peso della terra tutto ciò che ingombra.
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Lino Bertolas
- 10/02/2019 11:42:00
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Grazie; Elisabetta, per il tuo prezioso commento. Spero di leggere presto altre tue poesie. Un saluto.
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Elisabetta Sancino
- 10/02/2019 00:20:00
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In questo e in altri tuoi testi sai descrivere la natura con grande sensibilità, evocando atmosfere talvolta rarefatte e sospese che rendono bene il mistero dellinverno. Bravo!
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Arcangelo Galante
- 16/12/2018 13:08:00
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Tutta la magia che racchiude l’ultimo mese dell’anno, è ben descritta in questi versi, altamente particolareggiati e ricchi di ricordi ed emozioni, pienamente condivisibili, in quanto comuni alle persone estremamente sensibili. I ricami filiformi adornano memorie di tempi andati, ma vissuti nella pienezza del momento, mentre l’aria si impregna di sapori e profumi, tipici del periodo invernale, utili a tracciare una sorta di diario personale, a conclusione di un periodo vissuto con intensità. La penombra aiuta a scacciare tutte le paure del passato, compagna inafferrabile e, al tempo stesso, indispensabile, a sopportare meglio le fatiche e le gioie che ancora devono venire. Un testo davvero bello! Non potendo prevedere tempi di recupero per altre e future pubblicazioni, colgo l’occasione per augurarti ogni bene, che l’anima tua anela. Grazie per la letteraria considerazione.
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Salvatore Pizzo
- 13/12/2018 01:42:00
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Sì,ci ho visto questa prima decade dicembrina, trasparire da questi versi: così delicati ed allo stesso tempo sentiti... un saluto
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Giulia Bellucci
- 10/12/2018 09:00:00
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Semplicemente bella!
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Laura Turra
- 09/12/2018 14:54:00
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Scrivi: “tessono fili dentro nidi di memorie” e più avanti “Tu sgrani ricordi dentro gli occhi, / riepiloghi stagioni nellarco di un sorriso”. È la memoria che radica e si fa fiore, frutto, e foglia, e vento... Poesia molto bella.
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Elsa Paradiso
- 09/12/2018 09:00:00
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... e in questa tua penombra ... mi sono riconosciuta.
Grazie, Lino.
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Rosa Maria Cantatore
- 08/12/2018 15:36:00
[ leggi altri commenti di Rosa Maria Cantatore » ]
dico sul serio: nei versi di pochi poeti ritrovo me stessa, le mie fantasie, le mie divagazioni mentali- il mio sentire, in altri termini- così come nei tuoi versi.
Buon dicembre, Lino Bertolas.
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